Un tempo fu quiete


 M’è avverso ogni ricordo della ragion mia;

ove un tempo fu quiete, adesso avide tormente
a sopprimere l’arcuata iride in cielo
che sapesti donarmi coll’amor tuo
Oscura mi diviene la rocciosa riva
dove pare sia approdata la vita mia
e non v’è riparo ove scaldarsi
con la tua beltà da me fuggita;
non v’è luce in questi piangenti
occhi, di futur colmi che mai sarà.
Triste il pensar diviene
ed all’ombra di uno scoglio
attender devo la prossima onda;
a portarmi con sé… eternamente!
Valerio VIllari

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