Doppia mossa anti-contagio. Da un lato Speranza annuncia l’inasprimento delle misure: confermato anche il giro di vite su assembramenti, orari dei locali e sport amatoriali di contatto. Dall’altro il Cts velocizza il sistema di testing: quarantena breve e tamponi rapidi.
Il virus corre e il Governo prova a stargli dietro. Da un lato, entrando direttamente in casa degli italiani, dall’altro accelerando sulla capacità di testare e trattare i contagi e tracciare i contatti dei positivi al Sars Cov2.
La linea dura, il nuovo Dpcm
Quanto dura sia l’azione che si intende mettere in campo e fin dove vuole spingersi il Governo con il provvedimento che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte si appresta a firmare, lo si è capito stasera. Quando, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha scandito: “Ho proposto che vengano vietate tutte le feste private. Le feste sono una cosa che possiamo evitare”. Feste vietate per tutti, “non solo per i ragazzini” – ha aggiunto il ministro – perché “il 75% dei contagi avviene tra le relazioni più strette, ovvero tra chi si conosce e si fida dell’altro finendo per abbassarsi la mascherina”. Una norma, questa, di non facile applicazione, soprattutto per quanto riguarda i controlli. Ma su questo il ministro ha garantito che sta già lavorando con le forze del’ordine per assicurarne il rispetto, appellandosi però contemporaneamente al buon senso e alla disciplina degli italiani.
Tra le misure del nuovo Dpcm poi dovrebbe esserci la chiusura dei locali a mezzanotte, il divieto di sosta davanti a bar e ristoranti dopo le 21 e lo stop agli sport di contatto amatoriali. “Agiremo sugli assembramenti e sugli orari dei locali”, ha puntualizzato Speranza, sottolineando che le misure saranno “nazionali e in vigore su tutto il territorio.
Insomma, un pacchetto di misure durissime pensate per scongiurare il rischio di un nuovo lockdown generale, eventualità esclusa, sempre in tv, dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite di Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” – ma anche per spingere al rispetto delle regole, perché “i comportamenti delle persone in questo momento sono la chiave per abbassare la curva epidemica, ha detto Speranza, ribadendo che “per ora” in Italia non ci sono aree per le quali è necessario disporre lockdown mirati. Quanto all’evoluzione del quadro epidemiologico “in Europa è molto cresciuto, così come l’andamento dei contagi in Italia – ha fatto notare il ministro della Salute – Il prossimo Dpcm che domani discuteremo, anche con le Regioni, avrà un cambio di marcia. Proviamo a giocare di anticipo”.
Quarantena breve e più tamponi rapidi
Gioco d’anticipo che è iniziato oggi, segnando un cambio di passo nella corsa contro il virus. In una riunione durata quattro ore, alla quale hanno partecipato anche il Ministro Speranza – nella prima parte – il viceministro Pierpaolo Sileri e la sottosegretaria Sandra Zampa, il Cts ha deciso di ridurre tempi della quarantena da 14 a 10 giorni ed è stata valutata la possibilità che i tamponi rapidi possano essere utilizzati come elemento di screening e di diagnostica ed effettuati anche da medici e pediatri di famiglia. Inoltre, per confermare la fine del periodo di isolamento e l’avvenuta guarigione di un paziente contagiato, non sarà più necessario il doppio tampone negativo, ne servirà solo uno – regola valida sia per i positivi sintomatici che per quelli asintomatici.
E dato indicazione perché anche i medici di base e i pediatri – il cui coinvolgimento è stato definito “necessario” – potranno effettuare, se saranno d’accordo, sia i tamponi molecolari che gli antigenici in modo da ridurre anche le file ai drive-in.
Due interventi pensati con l’obiettivo di ridurre la forte pressione sul sistema dei tamponi e rispondere all’imperativo ribadito da Speranza, ossia “velocizzare i percorsi per dare risposte rapide”.
Non ci saranno, invece, misure restrittive, che pure erano state ventilate, sulla scuola. Lo ha garantito oggi la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, precisando: “Non c’è alcuna ipotesi di provvedimenti restrittivi per le scuole”, aggiungendo: “Il Governo sta valutando l’utilizzo dei test rapidi anche per le scuole, come sto chiedendo da tempo”. La corsa del Governo contro il virus potrebbe prevedere altre tappe. Oltre alle case degli italiani
Fonte: HUFFPOST
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