Questo tizio prima si fa il tampone da solo, subito dopo viene deriso da parte di un suo collega pulcinella, governatore di altra regione, adesso pare che sia andato al luna park e che stia giocando a Risiko; vuole fare la guerra a tutti e… si sente in guerra!
Caro governatore Zaia, perchè esista una guerra deve esserci un nemico che con coscienza e scienza ti attacchi per i più svariati motivi. Utilizzare il termine “guerra” per riferirsi alle problematiche legate ad una malattia virale, non le fa ottenere la visibilità che vorrebbe, ma semplicemente lo rinchiude nell’olimpo dei farlocchi di questo periodo demente, olimpo dove ignoranza ed arroganza regnano sovrane, periodo dal quale state traendo quanto più utile, lucramente parlando, vi sia possibile. Senza parlare della notorietà che andate cercando in tutti i modi a voi conosciuti e che il governo farlocco, unitamente a media complici, oltre che pagati, vi sta concendendo mostrando poca morale e valore politico, nonchè uno scarsissimo interesse nei riguardi dell’economia del nostro paese.
Stia tranquillo e sereno, sig. Zaia, qui nessuno è in guerra, usi le parole giuste, non cerchi di spaventare ancora i suoi concittadini, solamene le pecore cadrebbero nel suo tranello dialettico. Eh si, purtroppo ne esistono davvero tante e, fortunatamente, il virus ce le ha fatte conoscere nella loro reale essenza, ma non pensi di essere diventato il salvatore della patria, si limiti a fare ciò per cui è pagato, magari evitando di perdere tempo con le televisioni.
Zaia al governo: «Non riaprite le scuole, siamo in guerra e fino ad aprile non ci sarà tregua»
“Fino ad aprile avremo un periodo di montagne russe per quanto riguarda il Covid in Italia” E’ quanto ha detto il governatore della Regione Veneto Luca Zaia oggi a proposito dell’emergenza Coronavirus. Poi “diventerà più ‘familiare’ gestire questi flussi: per arrivare poi al vaccino e alla bella stagione, che farà calare di certo i numeri dell’epidemia. E finire con la vaccinazione entro il 2021 sarebbe già un grande successo”.
La guerra di Zaia: “Finirà solo in aprile”
Quindi il governatore ha annunciato che “vista la situazione in Veneto”, nelle ultime 24 ore ci sono stati 76 morti, “saranno possibili ulteriori misure restrittive come le micro zone rosse. Nel frattempo con un numero di positivo in aumento ad Auronzo di Cadore, nel bellunese, sarà fatta una campagna di tamponi a tappeto”. “Nessuno di noi, e nemmeno i virologi hanno mai visto una pandemia: l’hanno studiata, ma non l’hanno mai affrontata davvero. E siamo come in guerra: 3.500 persone morte non sono ‘il nulla’”, dice a proposito delle vittime in Regione da inizio pandemia, “e poi serve rispetto per le persone e per la vita”. E il governatore del Veneto ha anche tenuto a sottolineare : “Noi abbiamo rimandato a casa dei centenari guariti e lo diciamo con orgoglio: questi vecchi sono quelli che hanno fatto grande la nostra comunità”.
La riapertura delle scuole prima di Natale
“Premesso che la scuola è un tema di esclusiva competenza del governo, siamo tutti per la scuola in presenza. Ma sono d’accordo sul fatto che in questa fase la scuola sia chiusa e che sia sbagliato aprire il 9 dicembre per chiudere a Natale e riaprire dopo le feste”, ha aggiunto Zaia, che oggi nel corso del punto stampa ha ricordato che “la Dad è stata decretata da Roma e credo che abbia fatto bene -ha precisato- quindi concentriamo per una data e lavoriamo per renderla sicura, altrimenti potrebbe essere una roulette russa per la circolazione del virus”, ha ammonito.
Sulla possibile riapertura del 9 dicembre Zaia ha spiegato che “per il momento è una leggenda metropolitana, non so nulla di sicuro. L’ho letta anch’io sui giornali. E come Regione vorremmo capire che accade dopo la scadenza del Dpcm del 3 dicembre”.
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